La sera in cui ho scoperto che mi piace anche la fica

racconto erotico di una ragazza bisex

“Perché mi guardi così?” mi chiede Giorgia mentre mi tiene la mano lungo il corridoio che si fa sempre più buio. “Non avrai paura, vero?”

Io, paura? Non ho avuto certo paura quando mi sono buttata dall’aereo la prima volta… E vi posso assicurare che il paracadutismo non era uno dei miei sogni, ma quando l’istruttore mi ha indicato il vuoto mi sono lasciata alle spalle la vecchia Laura e sono arrivata a terra come una nuova me.

“Io non ho paura, figurati.”

Lo scopo della nostra scappatella dall’accademia era quello di farmi provare il sushi, perché non ne avevo mai voluto sapere. È seguita una classica notte di cocktail e cazzate al pub, ma quando Giorgia è stata avvicinata da un fighetto piuttosto belloccio i nostri piani sono cambiati. Il fighetto, che si chiama Emanuel, ha cominciato a offrire giri di vodka e noi l’abbiamo lasciato fare. Con lui c’erano due coppie di amici. Tutte persone molto tranquille a dire il vero. Simpatici. Loro non sanno che io e Giorgia siamo addestrate per uccidere, d’altronde. Mica ci hanno chiesto che lavoro facciamo! Ci hanno scambiato per due normalissime universitarie.

Quando Emanuel ci ha proposto di raggiungerlo al locale dove si esibiva non immaginavamo che si trattasse di un club privé. Non pensavamo che il suo palco sarebbe stato quello che qui chiamano dungeon, una segreta.

Alla fine del corridoio c’è una stanzetta illuminata da un centinaio di candele, al centro dello spazio c’è lui attorniato da una decina di persone. Almeno credo che sia lui, Emanuel indossa un passamontagna di pelle e sta legando una ragazza a una complicata ragnatela di corde che pende dal soffitto.

Sono incuriosita, adesso è Giorgia quella spaventata. La ragazza è nuda e quando Emanuel la lega la posiziona accovacciata fra le corde e lei sembra tranquilla, rilassata, come se volasse. Come se si fosse lanciata da diecimila piedi. La sua fica è aperta e bagnata. Gli umori riflettono la luce fioca delle candele. Emanuel le gira attorno e poi ci indica. Ci fa il gesto di avvicinarci. Giorgia tituba allora vado avanti io. Lui mi prende la mano e mi fa accarezzare delicatamente il sesso della ragazza legata, accompagna la mia mano e la invita a disegnare piccoli cerchi attorno al clitoride caldo e umido di lei. Io non ho mai toccato una fica che non fosse la mia e quando la ragazza comincia a seguire la mia mano con un movimento regolare del suo bacino comincio a bagnarmi anch’io, lo sento. Forse il mio capello tagliato corto ha confuso le idee di Emanuel e ha creduto che fossi io la lesbica delle due ‘universitarie’, non Giorgia, che in effetti ha un aspetto fragile e delicato per essere tenente paracadutista.

Ora Giorgia mi ha raggiunto, si avvicina alla mia bocca e mi lecca le labbra, poi si inginocchia e comincia a leccare la fica alla ragazza legata, mentre Emanuel ha una vistosa erezione e il suo cazzo le sbatte contro la faccia. Giorgia improvvisamente non ha più freni inibitori e comincia a succhiare il cazzo di Emanuel mentre infila due dita dentro alla ragazza legata e io non so perché, ma all’improvviso vorrei essere al suo posto. La gente attorno a noi ci guarda, qualcuno si sta masturbando, altri si baciano. Io allora mi alzo il vestito e raggiungo il volto sorridente della ragazza legata. Lei mi lecca mentre gode grazie alla mano sapiente della mia compagna di stanza. Mi eccita vedere il corpo sinuoso della ragazza, sentire la sua lingua farsi strada dentro di me, vedere il bel musetto di Giorgia riempito dal cazzo grosso del fighetto.

Ora è il mio turno però, la ragazza viene slegata e io salgo su un’altalena rimediata con una serie di abili intrecci di corde. Mi abbandono e mi faccio scopare da Emanuel mentre Giorgia quasi mi soffoca strusciando la fica contro il mio volto disteso. Ha un sapore buonissimo e il cazzo di Emanuel mi fa salire un orgasmo, poi un altro e a un certo punto non capisco più cosa mi faccia godere di più. So solo che anche Giorgia a un certo punto viene, la mia faccia si bagna, la mia bocca si riempie di lei ed Emanuel si spinge ancora più forte tra le mie gambe mentre dondolo sull’altalena, e non capisco più dove finisce il mio corpo e dove inizia il loro. Quando il fighetto esplode in un orgasmo devastante mi butto verso di lui per prendermi tutto quanto il suo calore in bocca, dove ancora conservo il sapore buono di Giorgia… Grazie alla quale stasera ho capito che mi piace il sushi!