di Madame Gisele
La festa di nozze sta finendo. Laggiù, oltre il giardino, gli altri invitati stanno ancora ballando. Lei, invece, ne approfitta per togliersi le scarpe e godersi il fresco di quella notte di fine giugno, l’erba morbida sui piedi nudi. Sente una goccia di sudore che le scivola nella scollatura, oltre il corpetto, e le lascia un brivido. Solo allora nota la piscina illuminata e deserta.
Il bello di questi posti da matrimonio, pensa, è che c’è sempre un grande giardino in cui nascondersi se ti stai annoiando. E c’è sempre una piscina. Lei vorrebbe trattenersi, cedere alla paura di essere vista, ma la voglia di abbandonarsi è troppa. Suo marito è ancora là, a bere. E anche se fosse lì, la cosa non gli interesserebbe.
E allora si slaccia il corpetto e si sfila la gonna. Si toglie anche il reggiseno e sente con piacere l’aria fresca della sera sul seno. Si sfila anche le mutandine. Che bello, pensa, sentirsi nuda. Entra nell’acqua in punta di piedi, poi si lascia andare, attenta a non bagnarsi i capelli. Nuota, sentendo l’acqua che la circonda e l’avvolge. Le dita accarezzano l’acqua, la fede al dito brilla nella luce soffusa. Si gode il momento.
Solo dopo si accorge che qualcuno la sta guardando.
Alto e biondo, le sorride. Si toglie le scarpe nere, si slaccia la cravatta. Ed è un attimo, prima che si sbottoni la camicia e resti a torso nudo. Lei vorrebbe dire qualcosa, ma lui le fa un solo cenno: silenzio. Si sbottona i pantaloni. Poi, senza il minimo pudore, si abbassa i boxer. Lei non può fare a meno di guardarlo. È bello, da nudo. Non deve guardarlo lì, pensa. Però lo guarda. Perché intanto anche lui entra in piscina. Nuota silenzioso, muove appena l’acqua mentre la raggiunge. Lei arretra, arriva al bordo. Lo guarda: ha un neo sul mento ed è bello, molto bello. Non sa cosa dire. Se esce, lui la guarderà. Se non esce, lui si avvicinerà troppo.
E allora esce. Si volta e si lascia guardare. Nuda.
I seni grandi, morbidi, sensuali, con i capezzoli dritti. Gli occhi scuri e le mani lunghe, a cercare di coprirsi. Anche lui, però, esce dall’acqua. Va da lei e la bacia.
Lei si lascia baciare. Lo ricambia. Sente le sue mani che la stringono e la bocca che scende dalle labbra al collo. Sente la lingua che le tocca il seno, avviluppa il suo capezzolo. Lei ansima. Lui la stringe quel tanto che basta e lei si abbandona, si lascia andare, morbida. Lui la posa sull’erba fresca e si abbandona su di lei. Torna a mordere i suoi seni, a succhiarli. Le mani di lui la inchiodano a terra. Ma subito dopo la libera. Perché la bocca scende tra le gambe. Lei sente l’impronta calda del suo respiro scendere fino all’ombelico, poi salta un battito quando lui entra dentro di lei con la lingua. Grida e si sente subito bagnata, subito pronta. Ma lui indugia, continua a leccarla.
Poi torna su. Le prende una mano. La guida giù, a toccarlo. Lei prende in mano qualcosa di duro, di caldo. E poi lo sente, mentre entra dentro di lei.
Lei urla ma subito torna silenziosa. Ansima, mugola, ma piano. Guarda laggiù, la festa che continua. Suo marito starà ancora bevendo. Per un attimo, si sente in colpa. Ma non c’è tempo. Lui entra in lei, la infilza, la stringe, un colpo, un altro, un altro. Lei gli lancia un lampo con gli occhi, sorpresa, quasi indignata: ma lui le sorride e la bacia, e poi la prende ancora e ancora. Lei si sente venire, ansima, caccia un urletto, si trattiene, ma lui la bacia, la stringe e lei sente il suo respiro crescere, perché anche lui viene, e ansima nel suo orecchio mentre lui la sbatte ancora e infine cresce, cresce, cresce e si scatena. Anche lei viene, scatenata ma senza rumore. L’estasi la schianta, perché non può gridare ma vorrebbe tanto farlo. Poi si calma. Solo allora, lui esce. Lei non vorrebbe alzarsi mai più. Lui le sorride e le bacia il seno. Poi, la bocca. Lei guarda la sua fede al dito che brilla, poi quella di lui. Si fissano. La festa sta continuando.
Lei si alza e si riveste in fretta, mentre lui rimane lì a guardarla. Rimane tra loro un “ciao” e il profumo di cloro che le si è appiccicato addosso. I capelli sono a posto, il vestito anche. Suo marito non sente nessun odore, non c’è pericolo che si accorga di qualcosa. Lo raggiunge mentre sta chiacchierando con degli amici. Lancia anche qualche occhiata intorno: sembra che nessuno la stia guardando, bene. La sposa distribuisce bomboniere e confetti con la sua aria da perfettina: le è sempre stata antipatica. Suo marito l’ha costretta ad accompagnarlo al matrimonio: inizialmente non voleva ma alla fine, riflette, è stato utile. Se non altro, pensa, il regalo l’ho ricevuto anch’io: un vero orgasmo dopo tanto tempo.
“Andiamo?” le propone suo marito.
Si avvicinano con calma agli sposi, in fila dietro vari invitati. La sposa, con la sua aria da maestrina frigida, le porge una scatolina rosa con un fiocco e le sorride. Sopporta il suo abbraccio e si volta verso lo sposo: è così bello, con i capelli biondi e quel neo sul mento. Nel baciarlo sulla guancia, annusa il leggero profumo di cloro che li lega. Mentre si allontana, gli sorride: ha fatto proprio bene a scoparselo in piscina.