racconto scritto dal nostro lettore Narciso
Mi chiamo Manlio. Conobbi Ilaria in quel di Rimini, in estate, mentre godeva una vacanza al mare con alcune amiche sue. Ella, ventottenne, bella di viso, aspetto corporeo di media esilità, quanto – a quel tempo – bastava per poter stimolare il mio gusto estetico, ma non tanto il piacere erotico però, in quegli anni molto più spiccato in me rispetto a quello che Ilaria poteva, anche volontariamente, esternare in fatto di sensualità. Insomma, potei dire, e dissi a me stesso: <<Che graziosa donna..>>, ma non potei ‘sentenziare’ <<Mm! che bonazza>>. La mia focosità, per fortuna, è razionale.. nel senso che essa, pur essendo elevata, sa tenere a bada le tempeste ormonali, e non fa quindi subito indurire la verga al cospetto di qualsiasi coppia di cosce o di mammelle.
Insomma, Ilaria mi piacque, ma non andai in visibilio. Eppure dovetti ricredermi la sera stessa, come scriverò in seguito.
Mi fermai per caso da lei e il suo gruppo di amiche mentre passeggiavo sulla spiaggia, per chiedere loro informazioni sulle attività di intrattenimento che si svolgevano sul litorale riminese. Frase dopo frase, finii forse per suscitare in loro una certa cauta simpatia, perché mi invitarono a passare la giornata insieme: disponevano di due ombrelloni, lettini e sdraio (io ne avevo affittato uno allo stabilimento balneare contiguo al loro); e trascorremmo così quella prima piacevole giornata di mare. Ilaria viveva e lavorava a Bologna come impiegata; io risiedevo e lavoravo invece a Torino, anche nel settore impiegatizio. Alla fine di quella allegra e rilassante giornata di mare, intorno alle 18:00 le ragazze (erano in cinque) cominciarono a prepararsi per tornare al loro hotel al fine di lasciare le loro borse nella struttura e recarsi poi a fare spese; e infine trascorrere la serata in pizzeria o magari andare a ballare o divertirsi partecipando a una delle tante attività promosse dal Comune lungo tutta la riviera romagnola.
Col pretesto dell’atmosfera vacanziera presi la palla al balzo, e, con massima spontaneità, ebbi la faccia tosta di proporre a Ilaria di bere qualcosa insieme nel mio albergo, per un tempo massimo di un’ora o un’ora e mezzo, le proposi (le altre quattro amiche le invitai pure, ma declinarono la mia proposta perché ebbero da fare spese quel giorno). A parte questo, si diede anche il caso che quel giorno io parlai quasi sempre con Ilaria, con la quale si creò subito un rapporto piuttosto confidenziale: l’ho vista molto spigliata e dunque priva di timidezza; si instaurò, pertanto, una sorta di concordia dialogica.
<<Grazie tante, Manlio, mah.. non so.. forse sarebbe meglio rivederci domani.. lasciare andare le amiche.. non so proprio.. che ne dite voi, ragazze?>> disse;
<<Ma dai, Ilaria!.. Non succede mica la fìne del mondo se ti assenti per mezz’ora o anche un’ora ahahah>> replicarono allegramente.
<<Massì, hanno ragione le tue amiche, Ilaria: un’ora passa subito, no?>> ribattei io.
<<Ahahah, va bene allora, ragazze! Diamoci appuntamento per le ore 20:00, al massimo, eh?.. Mi raccomando.. siate, anzi siamo, puntuali!>> replicò Ilaria.
Tutti insieme quindi percorremmo un tratto di strada; poi io e Ilaria, dopo esserci salutati nuovamente con le sue amiche, svoltammo a destra con le nostre borse da mare imboccando una viuzza ombrosa e in 200 metri di cammino arrivammo al mio albergo.
<<Che bella questa stradina alberata..Ti trovi bene in questo albergo, vero Manlio?>> disse Ilaria accingendosi a entrare nella Hall dell’hotel;
<<Sì, Ilaria, invero è già da cinque anni che mi reco in questo hotel e sinceramente posso affermare di trovarmi benissimo per la sua massima confortevolezza. Occupo una bella e ampia stanza al quarto piano con aria condizionata, compresa di letto matrimoniale, un divano e un terrazzino dal quale si può godere un panorama molto bello e fruendo nello stesso tempo di silenzio e riservatezza>> le spiegai;
<<Si nota, Manlio. Devo dire che anche noi abbiamo scelto un buon albergo; bella pure la sua posizione e la pulizia, come abbiamo già detto in spiaggia>> ha ricordato Ilaria.
Entrati in hotel mi feci dare la tessera elettronica dal receptionist per entrare in camera, informando l’addetto che Ilaria era solo in visita e che si sarebbe trattenuta in albergo solo poco tempo; prendemmo quindi l’ascensore e raggiungemmo la mia stanza. Le dissi di mettersi a suo agio. Le proposi poi di scegliere qualcosa da bere fra le bibite disponibili nel frigobar. Lei preferì un’aranciata e io optai per una birra. Ci sedemmo sul terrazzino, avvertendo un po’ di stanchezza tipica della giornata di mare; ma tutto sommato eravamo entrambi rilassati e inoltre soddisfatti anche dell’ottimo pranzo consumato in un rinomato ristorante affacciato sul mare.
<<Ilaria, soltanto adesso penso di non aver tenuto conto del fatto che tu dovrai ancora fare la doccia.. mi dispiace>> le dissi con massima sincerità;
<<Beh, Manlio, non è mica colpa tua; sapevo già di doverla rimandare la doccia: la farò più tardi.. mica posso farla da te ahahah>> replicò con una spontaneità disarmante;
<<Oh, Ilaria, ti assicuro che non è una provocazione quanto sto per dirti, credimi, ma se ti va di farla qui la doccia io vado sul terrazzino in modo che tu possa fare quel che ti va senza imbarazzo>> le dissi.
<<Manlio, scusami, ma per caso ti sta passando per la mente di improvvisarti porcello senza conoscermi ancora? Ahahah>> disse con una disinvoltura che mi fece rimanere di stucco e che ravvisai come un invito a comportarmi da porcello con lei.
Ma che fosse o non fosse realistica la mia intuizione, accadde che il cazzo si mise a pulsare forte a causa della possente erezione, col suo intento evidente, a quel punto, di voler sistemarsi fra le pieghe intime di Ilaria.
<<No no, Ilaria, io non mi improvviso porcello.. io sono.. un amabile porcello, e non è vero che non ti conosco ancora, perché mi sei nota già da sette ore, più o meno ahahahah>> dissi;
<<Vorrei scoparti, Ilaria, e hai solo mezz’ora di tempo per essere puntuale all’appuntamento con le tue amiche che ti aspettano>> le dissi senza scompormi;
<<Oddio, Manlio, ma forse hai preso un colpo di sole?>> rispose decisa, ma con una espressione quasi compiaciuta;
<<No, Ilaria, mi sento benissimo, anche se sono molto eccitato>> risposi con pacata indisponenza;
<<Oh, caspita, Manlio.. ma che credi di fare in 15 minuti?>> disse provocatoriamente;
<<Mi bastano, in questo caso, tre minuti per una sana eiaculazione, mia cara>> conclusi sfacciatamente.