Un bel mix di ragazze porche

Un bel mix di ragazze porche

L’apertura estiva del club privé è sempre un momento di passaggio. Cambia l’atmosfera – più luminosa e con una sensualità rinnovata – e di conseguenza cambiano alcune facce. La prima serata nel giardino all’aperto, non sai mai cosa aspettarti, nemmeno se sei uno degli habitué.

Stasera sono venuto al club con Nicole. Frequentiamo questo giro da più di dieci anni. Lei ora è sposata e non è più interessata agli svaghi da una notte con degli sconosciuti, ma resta comunque una buona compagnia per non varcare la porta d’ingresso da solo. Io e Nicole cominciamo la serata con un buon cocktail e poi ci capiamo al volo: se intravedo qualche ragazza che stuzzica la mia curiosità, non ho obblighi verso la mia accompagnatrice. Lei continua a bere e godersi la serata da sola: è una perfetta voyeur.

Il nostro brindisi consueto lo abbiamo già fatto, ma intorno a noi non vedo nessuna di interessante. Sembra che tutti gli sguardi che arrivano al nostro tavolo siano solo per Nicole. È bellissima, dopotutto.

«Serata moscia, non trovi?» commenta lei quasi leggendomi nel pensiero.

«Parecchio, ci sono un sacco di facce nuove, pochi dei ‘nostri’»

In dieci anni nel club privè abbiamo visto passare tante facce: chi si è fermato per qualche stagione, chi è stato una meteora di qualche notte, che è andato via e poi è tornato. È un posto strano, questo.

Mi interrompo nel mio flusso di pensieri sul tempo che passa quando noto di fianco al dj una figa che prima non avevo visto. Capelli biondi lunghissimi, un paio di stivali alti e una tutina corta molto scollata. Il mio sguardo accarezza le forme del suo seno che il vestito lascia intravedere. Non penso abbia nemmeno trent’anni.

«Niente male, concordo!» dice Nicole al mio fianco, senza nemmeno bisogno che io parli. E aggiunge: «Ma non farti strane idee, dubito che tu abbia delle chances. È la nuova tipa del dj, una gran porca, ma intoccabile.»

puff.

«Perché non ti diverti con un bel mix? Chiama una porca al telefono e intanto ti guardi lo spettacolino: sono certa che tra qualche minuto lei si metterà in mostra.»

Nicole mi stupisce sempre perché ha delle idee che mi mandano in estasi. Riesce a combinare nei modi più inusuali le situazioni e a rendere tutto eccitante.

Non ho ancora risposto alla sua proposta, ma Nicole ancora una volta sembra leggermi dentro: «Vado a guardare nella dark room qualche coppia che scopa, così mi rilasso! Torno un po’.»

La vedo allontanarsi.

Il dj cambia canzone e la sua tipa comincia a ballare di fronte alla console. Ha dei movimenti lenti, erotici. La chioma bionda accentua ogni sua mossa. Nell’esatto istante in cui si muove, sa di avere gli occhi di tutti addosso. Quando piega le ginocchia divaricate in una sorta di squat super sensuale, decido di prendere il cellulare e chiamare l’hotline come mi ha suggerito Nicole.

Non aspetto che la ragazza in linea parli per prima, questo gioco lo voglio dirigere io.

Esordisco così: «Di fronte a me, diciamo dall’altra parte del locale, c’è una porca che balla. Ha gli occhi di almeno cinquanta persone addosso, vuole che ce la scopiamo col pensiero perché, la troia, ci muove il culo davanti al suo fidanzatino, il dj.»

Lei risponde meravigliosamente a tono «Ora hai anche tu una porca qui con te. Prendiamoci gioco di lei e divertiamoci insieme. Hai una porca di fronte e una qui che ti sussurra al telefono, sei il cazzo di dio nel locale adesso!». Sorrido.

«Sì è fatta scivolare le spalline della canotta e ora ha le tette in bella mostra. Due bocce notevoli. Sta dando le spalle al dj, ha socchiuso gli occhi e con le mani si stringe le tette. Se tiene la mano bella ferma le metterei in mezzo il mio uccello. Mi fa impazzire una bella spagnola.»

«Tesoro, le mie tette sono da nobel, una quarta piena e tonica, che di spagnole che ha viste parecchie. Forse è grazie a tutta la sborra che mi sono spalmata sul decolté che sono così belle nonostante i miei quarant’anni. Dici che dovrei brevettarla? Una crema alla sborra?»

Mi esce una risata e nel frattempo mi trovo col cazzo in tiro sotto il kilt di pelle.

«Secondo te per quanto lo deve spompinare il dj a fine turno per farsi perdonare di questo spettacolino?» chiedo curioso.

«Se si è scelto una porca così io dico che lui si fa spompinare dalla mattina alla sera. Ma non da lei, a lei gli tocca guardare! E così per ripicca fa la troia con tutti di fronte a lui. Ti sembrerebbe equo?» quante ne sa la donna con cui sto al telefono.

«Mi da l’idea che te ne intendi bene anche tu di pompe, sbaglio?» la incalzo.

Sta per rispondere ma sento qualcuno che mi tocca le spalle. Mi volto e di fianco a me c’è una ragazzina con i capelli rossi lunghi. Ho un attimo di imbarazzo perché mi rendo conto che deve aver sentito la telefonata.

«Non voglio interromperti, ma anche io con le pompe non me la cavo male, posso? Tu continua pure la tua telefonata.»

Cazzo. Sono in paradiso.

Mi ritrovo con tre porche: una con la testa sotto il kilt di pelle che mi ingoia l’uccello. Una al telefono che adesso mi racconta di quando se ne ha succhiati due insieme. E dall’altra parte del locale la tipa del dj che balla, balla, balla nuda per tutti i nostri occhi avidi.

Vedo passare Nicole con il suo cocktail in mano. Mi fa l’occhiolino, ripasserà tra un po’.

😉