La linea erotica

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Sto lavando i piatti quando squilla il telefono.

Mi asciugo le mani e mi affretto a rispondere, ai miei clienti non piace aspettare.

«Buonasera… » sussurro.

Dall’altro lato della cornetta nessuna risposta, solo un respiro profondo, regolare.

«Mi chiamo Myriam, sono qui per farti compagnia, dimmi qualcosa di te». Cerco un dialogo, mi piace creare una connessione con gli uomini che chiamano la mia linea erotica

Ancora nessuna parola, solo respiri…

«Okkkkk, facciamo che inizio a raccontarti io qualcosa di me, che ne dici?». Il silenzio che mi torna indietro è strano, ma anche denso e c’è qualcosa di erotico. Mi siedo sul divano con le gambe incrociate e chiudo gli occhi.

«Sai, ho appena lavato i piatti, non è il mio momento più sexy del giorno, ma possiamo renderlo speciale assieme».

Non so perché comincio a parlare in questo modo, di solito sono più sfacciata, più diretta. Ma stasera voglio essere solo me stessa. In questo divano, con i pantaloni della tuta ancora pieni di schizzi d’acqua dopo aver lavato i piatti di due giorni che si erano accumulati nel lavandino.

«Ora indosso dei leggins morbidi grigi, non sono il massimo, è per questo che adesso me li sfilo, mi voglio rendere bella per te. Mi piacerebbe descriverti le mie gambe».

Sempre nessuna risposta. Ma io mantengo la parola data e mi sfilo i pantaloni, con le mani, appoggiando il cellulare tra la spalla e la guancia. Mentre le braghe scivolano giù mi sfioro le caviglie. Poi lascio cadere il tessuto e con le mani tamburello prima sui polpacci e poi sulle cosce. Sorrido per un istante per il solletico. 

«Indosso degli slip neri, con dei laccetti che si intrecciano ai lati. Li ho comprati da Victoria’s Secret. Posso essere il tuo angioletto questa sera?»

Divarico le gambe e mi appoggio bene allo schienale del divano, portando il bacino più in avanti, per poter vedere meglio la mia intimità. Scosto leggermente le mutandine e comincio a pizzicarmi la fica.

«Spero tu mi stia immaginando in questo momento, sto stropicciando la mia fica con le mani. È liscia, morbida e io ho le mani magre con uno smalto color azzurro. Mi piace toccarmi ed è bello farlo adesso per te.»

Comincio con la mano a massaggiarmi e chiudo gli occhi. Sospiro dolcemente, l’atmosfera è calda e mi eccita la situazione. Mi sembra di scopare con me stessa.

«Ti piacerebbe che mi togliessi la maglietta? Quasi quasi me la sollevo solamente, senza sfilarla. Faccio uscire le tette solo per potermele guardare, ammirare. Sono sicura che ti piacerebbero».

Non so immaginarmi l’uomo a cui sto parlando, ed è per questo che lo immagino esattamente come piace a me. Con i capelli brizzolati, una t-shirt nera e una giacca scura. Un jeans scuro. Lo immagino anche con un po’ di pancetta, perché a me non sono mai piaciuti gli uomini fatti solo di muscoli. Gli uomini mi piacciono veri, vivaci, mi piace mentre mangiano, mentre leggono un libro, mentre fanno l’amore ogni volta come se fosse la prima.

«Adesso mi lecco due dita…» lascio le parole sospese mentre con la lingua mi inumidisco l’indice e il medio. «Sai dove le metto adesso? Sentilo con me, prendimi la mano e guida il mio movimento.»

Il respiro del mio partner si fa più veloce, e con le dita entro dentro di me per masturbarmi. Godo del mio corpo che è qui, in semplicità e pieno di umori, scaldato dal fiato forte della linea erotica. Il senso di libertà che mi sta avvolgendo. 

Con le dita picchietto nella mia fica e ansimo dolcemente ma rumorosamente. Lo faccio come mi viene, naturale, senza pensarci troppo. Voglio solo godere. Questa volta voglio venire anch’io.

Sono a un passo dall’orgasmo quando sento una voce all’improvviso dell’altra parte: 

«Nicoleeeee, vieni a cena! Ti stiamo aspettando!»

Dopo un gemito la ragazza riattacca di fretta. Sì, la ragazza. L’orgasmo mi pulsa forte tra le dita. Sorrido e penso ancora per un po’ a questa Nicole, la mia prima telefonata erotica con una donna…

Chissà se anche io sono stata la prima per lei, mi trovo a pensare. Chiudo il telefono, per oggi sono appagata così.