Questioni di potere – Saga Dark Mafia Romance

Racconto mafia romance gratis

racconto di Madame Nicole

Club, ore 4 AM. Tavolino nell’angolo a destra.

Non è raro per me e Leon incontrarci a quest’ora il Lunedì. È un buon momento per controllare alcuni bilanci senza dover stare chiusi in ufficio ma potendo godere di un locale lounge molto intimo e riservato. C’è un jazz ritmato che avvolge la sala di tavoli deserti con al centro della stanza un bancone rotondo con uno dei migliori barman della zona. Ordino un altro White Lady, un cocktail agrumato a base di gin e ‘il solito’ per Leon che prosegue con il rhum. Sempre lo stesso, da quando lo conosco. 8 anni? Quante cose sono cambiate da quando sono diventata la contabile dei suoi nightclub. Ma niente in confronto a quanto è successo quando Nicole è entrata nella vita di Leon diventandone la compagna oltre che la socia. Con Nicole a fianco, il potere di quest’uomo in città è diventato inarrestabile.

Leon è di fronte a me che legge il report settimanale mentre gli riepilogo alcune questioni e qualche appuntamento. Il suo fascino oggi è ancora più tangibile del solito, il ciuffo argenteo è morbido sul suo volto e la cravatta leggermente allentata con il primo bottone slacciato. Capita raramente che il suo completo non sia impeccabile e immagino che la giornata sia stata abbastanza complicata.

Mentre completiamo la revisione dei documenti la porta d’ingresso del club si apre attirando l’attenzione di entrambi.

A varcare la soglia indossando un trench blu e un tacco dello stesso pantone è Viola. È la prima volta che mi capita di incontrare la mia schiava in pubblico. E di fronte a Leon.

Viola si accorge della nostra presenza, si rivolge con lo sguardo a Leon per un saluto appena accennato e senza dire nulla si siede in uno sgabello accanto al bancone ordinando qualcosa da bere.

‘La stai educante bene, Alice’ mi sussurra sorridendo Leon.

‘Potrebbe essere altrimenti? Conosco le regole’ rispondo con tono sensuale.

Viola conosce bene i nostri accordi e la riservatezza con la quale è vincolata a gestire questo suo piccolo vizietto di voler essere una schiava tra le mie mani. E non sono la sola ad averle richiesto il massimo riserbo da quando Leon l’ha assunta come dealer nella poker room di Daniele, un ruolo decisamente importante. Chi affiderebbe la propria fortuna, che oscilla facilmente tra i 50mila e i 300mila euro a sera, al tavolo guidato da una ventenne a cui piace fare la puttanella a comando? Ma Viola ha imparato in fretta, è precisa, molto diligente e come mazziere ha un talento naturale. Leon si fida di lei e anche io.

Senza preavviso Leon si rivolge al barman con una frase che più che una domanda suona come un’affermazione: ‘Potresti uscire dalla stanza e chiudere il locale, torna tra 30 minuti’. Non mi abituerò mai al modo intransigente, severo, ma estremamente pacato con cui Leon ordina le sue richieste. E tutti eseguono, nessuno escluso.

Il barman si sciacqua le mani e in pochi minuti si chiude la porta alle spalle girando il cartello d’ingresso sulla scritta ‘closed’.

Dentro al locale restiamo io, Leon e Viola che imperterrita mantiene il suo posto con una postura elegante continuando a sorseggiare il drink.

‘Viola, hai già finito il turno stanotte? Vieni qui’ 

L’atmosfera si spezza e diventa imprevedibile mentre Viola si avvicina e io per un secondo arrossisco senza volerlo. Se ne accorge in fretta Leon che inizia i suoi sadici giochetti per provocarmi.

Viola è in piedi tra me e Leon mentre racconta del torneo da poco terminato ‘Serata tranquilla, ci prepariamo all’evento record di domani’.

‘Ma dimmi Viola, ho saputo che conosci Alice. Non mi interessa chi ti sbatti quando non sei al tavolo verde, ma vorrei accertarmi che i nostri accordi siano intatti’

Le guance di Viola si colorano di un rossiccio delicato attenuato solo in parte dal make up. Adoro quando Leon mi stuzzica perché lo so cosa desidera da me. Prima che Viola apra la labbra prendo la parola: ‘Nessun segreto per te Leon, Viola è di mia proprietà’

Leon mi interrompe ‘Viola è la mia dipendente, come lo sei tu’.

‘I nostri affari sono sempre allineati, dammi la possibilità di farti vedere. Sai che posso rendere il tuo nuovo acquisto un’arma migliore. Ti ho mai deluso?’

‘C’è sempre una prima volta, ma mi auguro non sia stasera Alice. Puoi dimostrarlo?’

Mi alzo cambiando espressione verso Viola ‘Spogliati e stenditi sul bancone’.

La mia schiava ha gli occhi di ghiaccio ma senza battere ciglio si toglie il trench di fronte a noi, sfila le scarpe che lascia a terra e apre la camicetta un bottone alla volta. Quando il torso è già scoperto e il seno roseo in bella vista abbassa la cerniera della gonna a tubino e si fa scivolare il tessuto sulle gambe. Non indossa le mutande, ma questo già lo sapevo. Viola, sempre in silenzio, si sposta fino al bancone appoggiandosi con i gomiti per fare leva e salire fino a stendersi completamente sul marmo freddo.

‘Controlla ogni millimetro di questo foglio bianco’ dico invitando Leon a controllare la pelle di Viola, pulita e senza alcun livido. Perfetta senza peluria, priva di tatuaggi e con i piedi curati.

‘Non tocco le mie dipendenti, fai quello che devi, io continuo a bere il mio rhum’

Mentre Leon riprende il suo posto al tavolo osservo il corpo di Viola così erotico in questa situazione che crea un mix di eccitazione e imbarazzo.

‘Chiudi gli occhi’ ordino a Viola che abbassa le palpebre all’istante lasciando le labbra socchiuse e il corpo teso, ma non rigido, attento, ma accogliente.

Accarezzo la fronte di Viola facendo scivolare le dita lungo le sue guance, segnando il contorno delle labbra per poi procedere sul collo e attorno ai seni.

Quando premo le dita nell’incavo del suo bacino ha un sussulto leggero e indugio con la punta dei polpastrelli nel tastare l’osso iliaco. La sento impazzire sotto il mio tocco e non mi fermo: avvicino le mie labbra per mordere, senza utilizzare i denti, la pelle. 

È questione di un attimo e con le dita le stimolo il clitoride prendendo con l’altra mano una ciocca di capelli. Lei geme e io osservo la mia educanda, la mia creatura che si eccita di fronte ai miei occhi.

‘Viola, senza distrarti, ci indicheresti chi è arrivato al tavolo finale questa sera? Nomi, puntate, mani interessanti e tutto quello che potrebbe essere sfuggito all’orecchio di Daniele?’

Leon alza per un secondo lo sguardo, non si aspettava questa mossa da parte mia. E Viola inizia, assolutamente impeccabile. Lo fa mentre con una mano gioco con la sua fica e con l’altra le schiaffeggio il seno.

Tutto procede meravigliosamente fino a quando una frase fa alzare lo sguardo a Leon. ‘E poi il cinese ha telefonato. Nel braccio destro dell’uomo, sotto il polsino della camicia c’era un tatuaggio tribale.’

Leon si alza di scatto e pronuncia una sola parola:

‘Continua’.

‘Il cinese aveva un anello nel dito indice, una gemma abbastanza rara secondo la mia esperienza.’

‘Cazzo, Wang è di nuovo in città’.

Leon prende in mano il cellulare, il suo volto è cupo e so per certo che le prossime ore saranno un incubo. Sorrido fiera e indico a Viola di rivestirsi mentre mi affretto a raccogliere i documenti dal tavolo. Ero certa che Viola ci portasse delle informazioni interessanti quando ce ne sarebbe stato bisogno.

Leon guarda Viola richiudere il trench ‘Piaceresti molto a Nicole’

Nei miei occhi un velo di gelosia nei confronto di quel complimento che speravo venisse rivolto a me piuttosto che alla mia schiava. Viola esce dal club e resto di nuovo sola con Leon.

‘Non fare quella faccia, devo ricordarti che sei una delle poche ad aver visto il mio uccello?’

Abbasso lo sguardo senza nascondere la soddisfazione nel sentire quelle parole di cui mi è vietato parlare. Perché sì, 8 anni fa, prima di questo impero, prima di Nicole, ho scopato con Leon. Ma questa… è un’altra storia.