Ennesima trasferta di lavoro, la prima nella città degli aperitivi e della moda. Io, Paolo, e il mio collega Luca, domani avremo una giornatina di quelle che sarebbe bello poter cancellare dall’agenda. È per questo che ora siamo nel locale più quotato della città a farci un bicchiere di champagne a spese della società. Fanculo!
Luca ha vent’anni meno di me ma è un tipo sveglio, mi piace. Fighetto quanto basta senza essere una lagna come molti suoi coetanei. E io? Io me la passo ancora bene: un matrimonio alle spalle e nessun figlio sulla coscienza. Solo io, il mio cane e qualche puttana al bisogno. A proposito di escort.
Al terzo bicchiere di vino butto l’idea con lo stesso tono calmo e impassibile che userei per parlare del fatturato del trimestre: “Senti ma una escort a Milano non ce la facciamo?”.
Luca esita un secondo, per un attimo forse crede di aver sentito male. Invece ha capito benissimo perché risponde “Certo, ma ce la scopiamo insieme!”. Risponde così, de botto. Vorrei dire che resto di stucco, ma non è così. Ho già ordinato il quarto bicchiere e preso il cell per scegliere da un sito una ragazza che piaccia a entrambi.
Lì per lì c’è un momento di impasse. A Luca scopro che piacciono le bionde, snelle, col seno piccolo. Io preferisco le donne brune, formose, dove poter afferrare i fianchi facilmente per cavalcarle da dietro come un re. Scorriamo foto dopo foto, optiamo per una terza via che sia diversa per entrambi: una bella rossa con gli occhi verdi e il nasino all’insù. Seno piccolo ma fianchi giunonici. Durante il messaggio di contatto scrivo fin da subito che siamo in due, paghiamo il doppio ma prendere o lasciare. Prendo! Risponde Stella qualche minuto dopo.
Ci facciamo raggiungere al locale perché io e Luca concordiamo sul fatto che sia meglio uscire con una bella figa di fronte agli occhi di tutti i presenti. E sì, va esattamente come ce l’eravamo immaginato. Stella è incantevole, indossa un abito sexy ma non eccessivo, elegante e provocante allo stesso tempo. Siamo noi i primi a non staccarle gli occhi di dosso pregustando il suo corpo tra di noi.
Luca chiacchiera disinvolto e cazzo, ci sa fare! Mi chiedo se sia la prima volta che incontra una escort o se invece abbia già avuto esperienze. È chiaro che i ventenni di adesso sono molto più sgamati rispetto a come eravamo noialtri. Buon per lui.
Entriamo in hotel. Il portiere di notte ci fa un cenno di saluto, ha già capito. Decidiamo di usare la mia stanza, che è più grande ed è una suite. L’unico vantaggio di essere un manager senior nella società. Non faccio nemmeno in tempo a sentirmi in imbarazzo e a chiedermi come dare il via alla situazione che Luca e Stella stanno limonando. Alla faccia! Nemmeno il diritto di prelazione mi lascia ‘sto stronzo. Stella tocca la patta del mio collega e si lascia palpare le tette. Li lascio fare e intanto mi siedo ai bordi del letto e mi sbottono la camicia. Stella si gira e si mette a gattoni verso di me. Mi apre la cintura e in tre secondi netti ha già il mio uccello in bocca. Con una mano mi mena l’asta mentre mi succhia la cappella con avidità. Stella mi guarda dal basso con i suoi occhi erotici. Quando mi prende le palle in bocca vorrei già venirle sulla faccia e scordarmi di Luca. Invece quel guastafeste arriva dietro di lei, si mette in ginocchio e le alza il vestito per prenderla da dietro. Si mette un preservativo e comincia a pomparla mentre Stella fa sparire il mio uccello dentro e fuori dalle sue labbra. mmh… Stella geme senza staccarsi dal mio uccello e io mi godo lo spettacolo. Mi stendo con la schiena sulle lenzuola e la sento spostarsi. Prende un preservativo anche per me e si appoggia con le ginocchia al letto per cavalcarmi da sopra. Si tira fuori le tettine dal vestito e io la guardo mentre fa la cavallerizza sul mio uccello di marmo. Luca di nuovo non ci dà tregua, si avvicina a lei e le entra nel culo. Cazzo, la doppia penetrazione non l’avevo mai provata. L’atmosfera è caldissima, Stella geme e anche il nostro fiato è corto. Luca la incita, sussurra qualche porcata ma nei movimenti è delicato e lascia che sia la ragazza a dirigere l’orchestra di cazzi. A un certo punto Stella mi mette un dito tra le labbra e si fa leccare la mano e so che non resisterò ancora a lungo.
Muovo i fianchi per aumentare il ritmo e Luca se ne accorge e mi segue. Veniamo nello stesso momento con Stella che ancora non si ferma fino a che non siamo esausti. Stella si fa una doccia e dopo aver sbrigato la parte burocratica si congeda.
Luca ha un sorriso stampato in faccia e mi dice che d’ora in poi vuole fare le trasferte solo con me. « Calmo, ragazzino! Intanto fai una cosa: domani porta tu in amministrazione le spese e giuro che metterò una buona parola per il convegno di Roma il mese prossimo. »
Luca torna nella sua stanza e ci facciamo sei ore di sonno. Ci aspetta una giornataccia, ma lo diventa un po’ meno quando a colazione incontriamo il portiere di notte che sta staccando il turno. « La miglior escort di Milano ragazzi, visto che c’ero ne ho approfittato anche io ». Ci dà una pacca sulla spalla e se ne va. Dopo questa scoperta, siamo pronti ad affrontare otto ore con la direttrice generale.