Ho voglia di sushi

Racconto Erotico Sushi e BodySushi

«Amore, ho voglia di sushi» sussurro a Marco il mio fidanzato.

«e io ho voglia che me lo sushi ahaha» risponde lui con una battuta così pessima da riuscire a farmi sorridere.

«mmh potremmo unire i due desideri: ho letto online del bodysushi. Tu mi riempi di cibo il corpo e mi usi come tavolino così sei costretto a ordinarne tantissimo. Ovviamente un po’ lo voglio mangiare anche io!!!» propongo.

«Sei proprio una troietta Sonia. L’idea mi piace! Cosa ne pensi se invito anche Luca? Ti ecciterebbe?»

«Ma no dai… facciamo una cosa tra di noi…»

«Eddai amore…. non hai voglia di succhiare due bei cazzi cosparsi di salsa di soia?»

Marco è un porcone, ma mi piace anche per questo. Non credo che sarà l’uomo che mi sposerò ma a vent’anni al matrimonio ancora non ci penso. Ci piace divertirci, sperimentare, godere in modi sempre diversi. È per questo che decido di accettare.

«Va bene, però almeno il sushi fallo pagare a Luca. E ordina anche quello con le capesante, che mi fa impazzire!»

«Oh si baby, impazziremo tutti quanti.» Mi dà un bacio veloce mentre prende in mano il cellulare e scrive le indicazioni a Luca. L’amico gli risponde un secondo dopo, ma non avevo dubbi, è un pippaiolo che vive col cellulare in mano. Chissà quant’è che una ragazza non glielo succhia come si deve.

Alle 20:00 Luca arriva con quattro buste di sushi. Marco gli apre la porta mentre io sono stesa sul tappeto, con il busto leggermente rialzato da un cuscino che ho sotto la schiena e che mi permetterà di mangiare più facilmente. Mi sono fatta una doccia calda e profumata e mi sono depilata anche la fichetta. Luca è inizialmente un po’ imbarazzato dalla situazione anche se posso vedere che ha già l’uccello in tiro che preme sotto i jeans. Si sarà dovuto fare tre seghe prima di uscire di casa per non sborrare nell’istante in cui ha varcato la soglia della sala e mi ha vista.

«Ciao…» mi dice con una voce bassa e fissandomi le tette come un pervertito. 

Marco lo prende sottobraccio e si avvicinano a me sedendosi per terra e cominciando ad aprire tutte le confezioni di sushi. 

«Dammi subito il sushi con la capasanta» strillo appena vedo il mio nigiri preferito e apro la bocca in modo sensuale leccandomi le labbra.

«Quella boccuccia secondo me ha più voglia di cazzi che si sushi…» dice Marco dandomi un bacio passionale e pieno di lingua. 

«Luca perché non le lecchi queste tettine? Prima di metterci il wasabi sopra vorrei che fossimo sicuri che sia bella pulita.»

Luca ubbidiente esegue subito e comincia a leccarmi le tette mentre Marco mi mette tra le labbra il pezzo di sushi che tanto desideravo. Lo assaporo mentre Luca mi lecca con frenesia e Marco inizia ad appoggiare i pezzi di sushi nelle gambe, usandomi appunto come tavolino in questo bodysushi casalingo. 

«Lasciami una tetta, fammi controllare se hai pulito bene». Luca mi succhia un capezzolo e Marco ora mi mordicchia l’altro. Vedo entrambi slacciarsi i pantaloni e abbassarsi i boxer per far uscire i due cazzi pronti e gonfi.

Con una mano se lo menano e con l’altra prendono qualche sushi dal mio corpo per mangiarlo. Io lì guardo con la bocca sempre un po’ socchiusa sperando che qualche pezzetto di riso e pesce capiti anche a me.

«Ehi maschiacci, datemi qualche fetta di pesce. Sono io che avevo voglia di sushi!»

Marco mi imbocca con del salmone e mentre mastico continua a palpeggiarmi.

Luca prende il barattolino di soia e se ne versa qualche goccia lungo l’asta venosa. Marco fa lo stesso e le loro cappelle si avvicinano entrambe alla mia bocca.

«Prendi un po’ di soia tesoro, ti stanno due grossi pesci in quella boccuccia?»

Mi viene da ridere ma poi mi trovo i due cazzi che spingono dentro la mia bocca e la apro più che posso per cercare di ingoiarli entrambi. Il gusto della soia sui due cazzi gli da un profumo fantastico e cominciamo a spompinarli, a volte solo uno, a volte l’altro, a volte cerco di succhiarli insieme. 

Marco e Luca mi tengono la testa con una mano tra i miei capelli per aiutarmi e per assicurarsi che il loro cazzo abbia la giusta attenzione. 

«Sushi, sushi» cerco di dire.

Marco mi imbocca ancora e si mangiano qualche pezzo anche loro facendo una pausa mentre con la mano continuano a menarselo. 

Sono in estasi. Divertita, piena di voglia. Marco e Luca tornano alla carica con i loro uccelli dentro la mia bocca e ora per aiutarmi li sego anche con le mani mentre me li spompino per bene. Quando vedo che sono cotti a puntino spalando la bocca.

Mi sborrano nella gola e io ingoio tutto. Mi godo il sapore di sperma, pesce, soia, il sapore di cazzo. 

Il mio fidanzato e il suo amico si tornano a sedere soddisfatti e si mangiano ancora un pezzo di sushi. 

«Se il trattamento che mi riservi è questo, giuro che ti pago il sushi tutte le settimane!» scherza Luca.