Il suo sorriso malizioso

racconto lesbo sorriso malizioso

racconto scritto dalla nostra lettrice Tracy

Tra i diversi luoghi di lavoro che ho frequentato questo è quello dove mi trovo più a mio agio. Si lavora molto, ma i rapporti tra colleghi sono tutto sommato buoni. Questo è molto importante per me, perché calma la mia continua agitazione dello stare con gli altri, dovuta alla mia timidezza. C’è però una persone che causa in me un certo disagio e stranamente questa non è il mio capo. È Nicole, una collega.

Questo fatto però non mi turba più di tanto perché normalmente i nostri contatti sono piuttosto rari e io cerco di evitarla. I giorni così trascorrono tranquilli anche un po’ monotoni. fino a quando un pomeriggio di inizio estate mi ritrovo casualmente  sola con Nicole alla macchinetta del caffè, proprio quando mi ero quasi dimenticata che ci fosse anche lei tra le colleghe.
Così chiacchieriamo un po’, del più e del meno, delle solite cose, fino a che, a un c’ero punto, non so come, non so perché, mi ritrovo ad invitare lei e il suo ragazzo a cena da me. Me ne pento subito, ma lei accetta. Quindi la prossima settimana Nicole è il suo fidanzato saranno a cena a casa mia. Per un attimo sono seccata con me stessa, per questa mia decisione non prevista, di solito non sono impulsiva, mi chiedo come ho fatto ad agire senza rifletterci prima, senza valutare e calcolare, se andava fatto oppure no, senza soppesare i pro e i contro. Ma ormai è fatta e accantono l’accaduto dicendomi: ci penserò tra una settimana e così trascorrono i giorni.

Mi godo le giornate estive facendo brevi passeggiate tra le vie di questa città, dove abito e dove da poco mi sono trasferita, per lavoro ma anche un po’ per girare pagina. Nelle pause pranzo, anziché andare a colazione con i colleghi, preferisco starmene da sola, così vado in centro, guardo le vetrine e mi bevo un caffè.
Ogni tanto penso alla cena e a Nicole, con un po’ di fastidio ma anche con un po’ di curiosità. Così giunge il giorno della cena, appena esco dal lavoro mi do da fare. Qualcosa acquisto già pronto e qualcosa cucino, sistemo la casa e apparecchio la tavola. Con l’avvicinarsi della serata prevale la curiosità sul fastidio, in fondo mi dico può essere piacevole passare una serata con persone nuove, soprattutto in questo momento che essendomi da poco trasferita non conosco nessuno in questa città.

La sera alle 9 suona il campanello, apro la porta e entra Nicole. È bellissima. È appena più alta di me, anche se porta le ballerine, i capelli lunghi e color mogano, sono tutti da un lato. Porta un vestitino leggero con la gonna corta ed è leggermente abbronzata. Solo dopo un attimo mi accorgo che è sola. Mi dice scusa ma Paolo non ha potuto venire, all’ultimo momento ha avuto un urgenza di lavoro gli capita spesso, però io ho pensato di venire ugualmente. Devo avere una faccia un  po’ confusa, sicuramente sorpresa,  il cuore mi batte più del dovuto. Ripenso alle mie emozioni contrastanti nei confronti di Nicole, fastidio, curiosità, attrazione.
Lei avvicina il suo viso al mio, appoggia il suo dito indice sotto il mio mento e lo solleva leggermente, mi guarda diritta negli occhi con un sorriso malizioso dicendomi spero che non ti dispiaccia. Rispondo subito con foga, no no, ma non riesco neppure a emettere queste poche sillabe che le sue labbra stanno sfiorando le mie. La mia mente mi mette in allerta, cerco di valutare quello che sta accadendo e di decidere cosa sia meglio fare, ma i miei sensi hanno la meglio.

Chiudo gli occhi e mi abbandono a Nicole. Lei mi prende la mano e mi dice dove andiamo? Con l’indice le indico una porta, entriamo, lei si mette a ridere, senza neppure pensarci un attimo le ho indicato la camera da letto. Lei mi toglie le spalline del vestito che scivola terra e io rimango con la biancheria intima. Mi sono leggermente ripresa e riesco a dire ridendo, se l’avessi saputo avrei indossato il mio intimo migliore, anche le ride e mi toglie tutto. Ci adagiamo sul letto.
Ci baciamo e ci accarezziamo con passione e voluttà, facciamo l’amore. Dopo un po’ mi alzo, prendo dal frigo la bottiglia di bollicine che avevo preparato per la cena, brindiamo a noi stesse e ci rimettiamo a letto. Mi sveglio a notte fonda, la luce che viene dalla strada illumina la stanza. Nicole dorme con la testa appoggiata sul mio inguine, con i capelli sciolti sulle lenzuola. Lei è bellissima e io sono felice. Mi giunge un pensiero su quello che accadrà domani, ma lo scaccio. Mi dico pensa a goderti questa nottata poi si vedrà.

Guardo le sue curve, leggermente illuminate dalla luce notturna. Scorro la punta delle mie dita sulle sua pelle liscia, la guardo, la sfioro, provo piacere. La solletico leggermente tra le cosce. Lei apre gli occhi, mi guarda e mi lancia uno dei suoi sorrisi maliziosi.