Avrei preferito non incrociare il suo sguardo

il sexy buttafuori racconto mafia romance hot

Sono con Damiano e Ian all’ingresso del Luxy Club. Non è una serata qualsiasi. Col sennò di poi, è proprio una serata del cazzo. Varcata la soglia del locale ci aspetta il El Diablo. Un nome un programma per il fottuto capo della mafia messicana che si è fatta strada qui in città.

Mi aggiusto il mantellino nero con cui amo uscire in questa stagione gelida e quando alzo il viso lo vedo.

Alto, bruno muscoloso. Pantalone cargo e giacchetta. Come se per lui il freddo nemmeno esistesse tranne che negli occhi. Ghiaccio puro, d’un azzurro così chiaro e penetrante che non avevo mai visto.

Il buttafuori apre la porta d’ingresso e fa passare Damiano e Ian, io nella fretta gli sbatto contro la spalla.

« Spostati stronzo » non lo so nemmeno perché gli dico così.

Lo supero e sento le guance pizzicarmi dall’imbarazzo.

Entro nel locale con gli uomini di Leon e ci avviciniamo alla stanza dove il nostro boss sta per trattare con il messicano.

Nella saletta in fondo al corridoio la porta si apre in un open space pieno di divanetti e cuscini. Leon e El Diablo stanno bevendo rum di fronte al camino. Nell’aria c’è odore di sigari. Devono essere qui già da un po’.

Leon fa un cenno a Damiano che si schiera di fianco a lui mentre prende i documenti dalla ventiquattr’ore che ha con sé. Io e Ian siamo a qualche passo di distanza, osserviamo la scena aspettando istruzioni. Ma le parole che arrivano dal boss non sono quelle che vorrei sentire.

« Ian, porta fuori Alice e affidala a Daniele, poi torna qui, così cominciamo sul serio. »

Cosa? Sono stata convocata anche io in questa cazzo di riunione, perché non posso partecipare? Penso stizzita. Ian non commenta, con la mano mi indica la porta e non posso che uscire dalla stanza appena qualche minuto dopo esserci entrata.

E chi cazzo è poi Daniele?

Quando esco dalla stanza lo capisco al volo. Il buttafuori è lì. Sapeva che sarebbe successo?

« Ora torno di là, so che sei infastidita, ma non fare cazzate » mi sussurra Ian per poi rivolgersi all’uomo. « Tieni a bada la ragazza!» Daniele ha un ghigno silenzioso sul volto

Mi appoggio con la schiena al muro. Intorno a noi non c’è nessuno. I frequentatori del club sono nelle aree centrali del locale, distanti da questo labirinto separato in cui cui Leon e i suoi uomini si incontrano.

« Allora, senorita, non eri gradita al tavolo di chi comanda? » mi stuzzica il buttafuori mettendosi di fronte a me. Ha le spalle larghe di chi passa molte ore in palestra. Ma ha anche un volto dolce, sotto la maschera di stronzaggine con cui si atteggia.

« Peggio per loro, la mia attenzione è tutta per te » rispondo tagliente, ma senza nascondere la voglia di provocarlo.

« Addirittura, devo essere l’uomo più fortunato del pianeta » ride facendo scorrere un dito sul mio viso accanto alle labbra.

Quando l’indice del buttafuori sfiora l’angolo del mio sorriso, lo mordo.

Daniele in risposta avvicina il suo corpo al mio. Mi prende la mano e la appoggia al muro di fianco alla mia testa. È così vicino a me che sento il suo calore, in totale contrasto con il gelo che avevo visto inizialmente nei suoi occhi.

« Oh sì, è proprio così che devi tenermi a bada. » lo prendo in giro.

Daniele con un gesto veloce e deciso mi volta. Ho una guancia appoggiata al muro, con il collo scoperto che ora è oggetto delle sue attenzioni. Mi bacia sul collo e un brivido mi corre lungo la schiena. Sussulto con un piccolo gemito.

« Shhh, non vorrai che il tuo capo veda che qualche cazzata la stai facendo alla fine » mi sussurra all’orecchio mentre mi rendo conto che dall’altra parte del muro c’è la riunione in corso con gli uomini più fatali della mala della città.

« Chiudimi la bocca allora se vuoi che stia in silenzio » gli rispondo a mia volta conquistandomi un suo bacio travolgente. Mi volto e inizio a toccarlo, voglio esplorare il suo corpo. Fanculo i vestiti, voglio sentire se la sua pelle è morbida, se profuma di vaniglia e se… è un neo quello che sento nel suo pettorale? Daniele si lascia palpare e si concentra sulla mia bocca, mi stringe i capelli in una mano. Ha le mani grandi, erotiche.

« Facciamolo qui » dico.
« Piano ragazzina, è troppo rischioso »
« Amo il rischio, e anche tu, non lavoreresti qui altrimenti »

Daniele sospira e poi sorride mentre si slaccia i pantaloni e si abbassa i boxer quel tanto che basta per mettere un preservativo all’uccello. Mi prende in braccio e divarico le gambe. Lo accolgo dentro di me mentre mi sento una piuma nel suo abbraccio.

Il buttafuori mi scopa con forza, cercando di non fare alcun rumore mentre mi sbatte contro il muro. Sono in estasi, dominata dalla voglia di trasgredire. Godo quasi subito, come non mi succedeva da tempo. Sta vedendo anche Daniele quando sentiamo dei rumori dalla stanza adiacente. Il cuore ci batte a mille. Con un gesto rapido Daniele mi appoggia a terra e si rimette il cazzo nei pantaloni.

In quel momento si apre la porta. È Leon.

« E ora tocca a te » mi dice indicandomi di entrare nella stanza. « Grazie Daniele, hai finito per stasera. » Con la faccia ancora su di giri e un leggero fiatone, faccio un senso di assenso al Boss, saluto il buttafuori e mi dirigo dagli altri.

E ora che cazzo succede?