di Madame Gisele
Cos’è il Teabagging
Avete presente quei discorsi quando non stai facendo sesso, ma ci stai pensando?
È iniziato tutto così, nel modo più normale: anzi, nel modo più noioso. Io e lui, a cena, a casa, in un normalissimo mercoledì sera. In TV passa un servizio su Gwyneth Paltrow e la sua svolta salutista, vegana, pure le candele – quel tipo di santità new age che a me ha sempre rotto le palle.
Lui, però, si è come ringalluzzito. E mi ha detto che quando era un ragazzino, insomma, si è fatto un bel po’ di pippe, pensando a Gwyneth. Ed effettivamente lo capisco – ci ho messo un attimo per controllare le sue foto sul cellulare. All’epoca di Sliding Doors era deliziosa: bionda, dolce, occhi gentili, sexy il giusto. Poi ho visto un’altra foto e sono sbottata: quindi era LEI quella che stava col “mio” Ben?
Perché okay, anch’io avevo una mia ossessione, da ragazzina. E diciamo che le mie prime esperienze da sola le ho fatte pensando a lui. A Ben Affleck.
Ma mi ero completamente dimenticata che stavano insieme.
Lui, intanto, è ormai preso a guardare le foto di Gwyneth sul suo, di telefonino. E a un certo punto mi mostra un articolo. Che dice che Gwyneth, insomma, faceva a Ben una certa cosa.
Teabagging.
Okay, l’inglese lo so: cosa c’entra il tè?
Lui, tra il divertito e il ridacchiante, me lo spiega, perché quando va su YouPorn si fa una cultura, il ragazzo. È la pratica di infilare lo scroto nella bocca del partner o di strusciarlo sulla sua testa.
Insomma: tu stai lì sdraiata e lui ti fa ballare, insomma, le palle sulla faccia. E poi te le mette in bocca. Su e giù, giù e su, come una bustina del tè. Lui ride: “Vedi quante belle idee si trovano in giro?”.
A me, invece, la cosa fa un po’ schifo. E poi adesso penso a Ben, al mio Ben, così figo in Armageddon e persino in quell’indegno polpettone di Pearl Harbor, che poi, tra un set e l’altro, oplà, usa le sue bustine del tè. C’è pure un gergo, spiega intanto lui, ormai presissimo come tutti i maschi quando possono parlare di ‘ste cose come se fossero alle medie: il teabagger ci mette, diciamo, la bustina: la teabaggee la riceve in bocca.
Come fare teabagging
A me l’idea non piace e quindi tronco il discorso. Ma dai. Ma per favore.
Lui, un po’ deluso, va a sedersi sul divano. E il mercoledì torna ad essere tranquillo. Anzi: noioso. E mentre metto i piatti in lavastoviglie, penso che un pochino mi dispiace.
Una volta ero più avventurosa. O no?
Due ore dopo, siamo lì che cerchiamo qualcosa da vedere in TV. Niente. Solo talk show di gente che urla o soap turche. Ci affidiamo quindi allo zapping disperato. E di colpo, eccola lì, Gwyneth in Sliding Doors. Lui la guarda e fa un sorrisone nostalgico.
E allora lo dico a me stessa: un po’ di avventura, no?
Per cui lo bacio. E mentre lo bacio, vado a sbottonargli i jeans. Ho le mani lunghe come quelle di Gwyneth, eleganti. Oh, eccolo, già pronto e bello duro. Gli tolgo i jeans e glielo succhio un po’. Ma stavolta mi interessa quello che c’è sotto e glielo dico. Vieni di là, “Ben”.
Lui è troppo occupato a spogliarsi per capire cosa ho in mente. Mi segue in camera e io mi tolgo i pantaloncini, mi sciolgo i capelli biondi, via le mutandine e la maglietta, e sono già nuda. Lui si sdraia, pronto alla nostra solita cavalcata, lui sotto e io sopra. Eh, no, dico io. Gli dico solo: “Come Gwyneth e Ben”. Mi metto sotto. Lui si mette sopra di me, a cavalcioni. Eccole, le sue palle, e il suo cazzo dritto. Proviamoci.
Certo che, come punto di vista, è strano. Ma non importa.
Naturalmente, mentre lui guardava la TV, io mi sono informata. Niente denti: usa solo le labbra. Dentro e fuori, dentro e fuori, succhiandogliele un po’, tirandole un po’ – ma poco.
Lui si tiene alla testiera del letto e fa uno dei suoi versi. Ma non uno dei soliti.
Gli piace. E anche tanto.
Perché il teabagging piace tanto agli uomini
Agli uomini piace sentire quel potere, come se noi fossimo davvero sottomesse a loro.
E lo so che non è così. Ma è anche bello farlo sentire il re, ogni tanto. E poi, lo sappiamo tutte: agli uomini piacciono, le loro palle. Del resto, se le grattano tutto il santo giorno, se le spostano, se le girano. E se vuoi fargli davvero male, si sa, è lì che devi mirare. Ma se invece le trattassi bene?
È quello che faccio ora. Gliele succhio, me le tengo in bocca, le tiro con dolcezza. Senti che labbra, amore mio. Sono tua e puoi farmi quello che vuoi. Ti assaggio tutto, fino in fondo. Dominami, prendimi anche qui. Sottomettimi: mi piacerà.
Poi passo al suo cazzo. Meno innovativo? Fa lo stesso, a lui piace sempre.
Anzi: lo fa impazzire.
Lo so perché appena me lo metto in bocca, lui mi viene dentro. Il teabagging come preliminare ha fatto furore. Lui si sente in colpa, poverino: e adesso, dice?
Io sorrido. “Hai una bocca anche tu, no?”.
Lui ride e scende tra le mie gambe. Ora tocca a me. E vi assicuro che si dà brillantemente da fare. Del resto, io ho sperimentato una novità per lui – e devo dire che mi è piaciuta. Per cui, adesso, ecco il mio premio: venire spettacolarmente, mentre lui mi lecca fino a farmi impazzire.