Quando Alice incontrò Ilaria: il desiderio saffico in un tocco

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Incontrai Ilaria in un momento delicato della mia vita. Il mio ragazzo aveva appena deciso di abbandonare il paese e la famiglia per realizzare il suo sogno di girare il mondo viaggiando per un intero anno.

Non posso dire di non aver sofferto. Mentirei.
I giorni trascorsi dopo la sua partenza furono semplicemente vuoti. Potrei giurare di aver pensato che non mi sarei più innamorata di un altro uomo. E forse, beffardamente, non avrei avuto del tutto torto.

"Una scossa mi percorse l'intero corpo lasciandomi basita e sbigottita"
“Una scossa mi percorse l’intero corpo lasciandomi basita e sbigottita”

Era quasi giunta l’estate ed io, come sempre, non avevo fatto programmi per le vacanze. Mi ritrovai come ogni volta a sfogliare distrattamente dei cataloghi di viaggi portati con forza dalla mia migliore amica. Sosteneva che avremmo dovuto svagarci, visto il periodo palesemente stressante per tutti noi.

Gli amici stavano organizzando un tour della Spagna in camper. Il volantino che tenevo tra le dita, raccontava della magia dell’Andalusia; dei suoi colori, dei suoi sapori e delle sue viste mozzafiato.
“Va bene, ci sto!” dissi ad alta voce ed iniziammo a fantasticare sulla meravigliosa avventura che ci avrebbe coinvolto per una decina di giorni.

Il giorno della partenza fu frenetico ed eccitante.
Conobbi il gruppo con il quale saremmo partiti. In verità, conoscevo tutti, eravamo lo stesso gruppo di amici. Solo un volto mi sembrò nuovo.

Chi era quella splendida ragazza dalla pelle color caffè latte?
“Ilaria”, mi disse porgendomi la mano. Non capii all’istante, ma nel momento in cui le nostre dita si sfiorarono per presentarci, una scossa mi percorse l’intero corpo lasciandomi basita e sbigottita.
Lei era più piccola di me. Un anno circa di differenza. Suo padre era un avvocato algerino e la madre una ricercatrice olandese.
Un mix di culture e tratti somatici che su di lei formavano una splendida fusione creando un risultato perfetto. Lunghi capelli neri, mossi. Occhi penetranti e di un colore non ben definibile, tra il grigio e il verde. La sua pelle sembrava liscia e morbida. Emanava un gradevole profumo esotico ed ogni volta che si girava di scatto, sentivo quell’aroma fendere l’aria come una coltellata nello stomaco.

Possibile?
Mi ritrovavo ipnotizzata ogni volta che mi parlava.
Durante il viaggio, la sensazione di aver qualcosa di diverso, si faceva sempre più persistente. La convivenza stretta in quei giorni allegri, mi portava sempre più ad affezionarmi a lei. Ma…era solo una tenera amicizia, o c’era qualcosa di più che non volevo ammettere neanche con me stessa?

L’istinto a volte, decide per te.
Capii che stava succedendo, quando mi accorsi che volevo sempre esserle a fianco.
Se Ilaria era al turno di guida, io mi proponevo come assistente per tenerle compagnia. Se voleva fermarsi a fare il bagno di notte, in una spiaggia deserta, ero la prima a lanciarsi giù dal camper per correre verso il mare accanto a lei.

Eravamo io e lei in un supermercato nella città di Granada, quando la commessa ridendo mi chiese se volevo comprare alla mia ragazza il bracciale che stava provando.
Mi girai di scatto e vidi che Ilaria stava ridendo di gusto mentre io imbarazzata, cercavo nel mio tragico spagnolo, di spiegare che no, non eravamo una coppia.
Raccontammo l’episodio agli amici, che con un sorriso sornione, ci fecero capire che avevano da tempo scommesso sulla nostra unione.

Una ragazza come me, sarebbe dovuta essere gelosa di avere in compagnia una bellezza così intrigante. Avrebbe potuto togliermi ogni possibilità di conquistare un bel ragazzo, poiché avrebbe attratto tutti quelli intorno a lei.
Invece…
Invece mi resi conto che sarei stata gelosa del contrario. Nessuno doveva guardarla. Eccetto me.
Da quando ci eravamo sfiorate la mano quel primo giorno, il mio primo pensiero al mattino, era per lei.

Pioveva, quel giorno. Una delle poche giornate di pioggia che incontra l’andalusia durante il periodo estivo.
Eravamo in un giardino botanico quando un improvviso scroscio di pioggia ci colse impreparate. Bagnate e divertite, non corremmo per cercare riparo. Ci guardammo e fu tutto così intenso e lento. Il bacio più appagante, stimolante ed eccitante di tutta la mia vita.

La vacanza sarebbe cominciata in quel preciso istante. Gli abbracci, le carezze e gli sguardi rubati. La conoscenza intima di due corpi estranei ma così uniti. Un punto di non ritorno, in una nuova vita sentimentale tutta da scoprire. Lei, mi guidava alla scoperta di quel suo corpo da favola, io a volte impacciata, mi vergognavo di essere così tremendamente impedita.

Per lei, non era la prima volta. Io, invece, ero nuova in quel mondo di complicità saffica. Avevo un nuovo mondo da esplorare e con il suo dolce fascino e la sua eccitante intraprendenza, non ci fu mai occasione per sentirsi inadeguata.
Mai fui più sicura di essere nel posto giusto con la persona giusta.