Scopata dal padre del mio amico

Racconto Sesso Scopata dal padre del Amico

Quando i tuoi genitori ti chiedono com’è andata la scuola di solito vogliono sapere se hai superato qualche tipo di test, di interrogazione o verifica. In questo caso, nel mio caso, i miei vogliono sapere se ho combinato qualche casino. Un brivido mi corre lungo la schiena, ma non è paura. Sono eccitata all’idea che mia madre ora stia spiegando a Paolo, il padre di Massimo, quanto lei e il re dei coglioni da cui si è separata – mio padre il banchiere, – siano preoccupati per la mia condotta scolastica.

Mi trattengo a malapena dal toccarmi sotto al tavolo, sono così bagnata che temo di gocciolare sul pavimento. Sento il legno caldo sulla pelle nuda che la minigonna scozzese della divisa ha lasciato scoperta. Adoro le divise scolastiche e adoro accorciare le gonne di almeno venti centimetri, lo faccio a occhio ormai. È una misura che conosco bene.

Massimo sta di fianco a suo padre e mi guarda mentre prende una forchettata di sformato. Chissà se ha capito qualcosa! Lui è tutto perfettino e vorrebbe una donna perfettina come lui. Temo che si segni sull’agenda anche quando scopare, per quanto è maniaco del controllo. Se lo fa, devo ricordargli di aggiungere qualche scopata in più al suo budget mensile, cazzo. Ho diciotto anni e se riesco a farmi sbattere per bene una volta al mese è già un miracolo che devo chiedere alla Madonna.

È cominciato tutto per questo motivo, eh. Massimo non vuole scopare quando a casa c’è suo padre e siccome lui oltre a essere il vice-preside della nostra prestigiosa scuola privata da ricchi snob fa anche il pittore famoso, è stato un casino riuscire a sincronizzare la penetrazione con i suoi vernissage fuori Como.

“Devo dire che Jessica si sta comportando proprio bene, ultimamente…” ci rassicura il vice-preside Paolo. Bravo Paolo, così si fa. Tieni buona quella stronza di mamma. “Si è allontanata dal suo passato di bullismo e dalle birichinate dell’anno scorso.”

“Sono sicura che è anche merito del fatto che frequenta così spesso la vostra famiglia…” dice mia madre versandogli del vino.

Adesso ho davvero la fica che mi piscia. Mi tremano le gambe e credo di essere così eccitata che mi metterei dentro il bicchiere da cui bevo un lungo sorso di acqua gassata. Cazzo, devo stare calma. Cazzo.

È cominciato tutto così. Siccome era difficile sincronizzare la penetrazione di Massimo con i vernissage di suo padre io ho deciso di sincronizzare suo padre con la penetrazione della mia fichetta e scoparmi direttamente il vice-preside. Mi abbevero alla fonte. Fanculo mia madre, fanculo quel perfettino di suo figlio, Paolo è un porco depravato senza precedenti e io ci sto dentrissimo. Mi scopa a casa, quando arrivo prima di vedere suo figlio per studiare con lui e al massimo fargli una sega veloce. Mi scopa a scuola, quando mi convoca nel suo studio e mi faccio sbattere come in un porno sulla scrivania del capo. Mi scopa in macchina, in vacanza e ora quando lui ha i vernissage fuori Como io e Massimo siamo costretti a seguirlo così finisce che mi scopo prima il padre e poi mi scopo anche il figlio. Perché il perfettino in albergo riesce a trovare un’ora libera. Se sapesse quante ore di seguito riesce a sfondarmi suo padre, dovrebbe uscire a berci qualcosa. Lo proporrò a Paolo, ma adesso, cazzo, vado in bagno a farmi un ditalino e lo mando a tutti e due in DM. Non ce la faccio più, ho la fica che è un vulcano che cola.