Da quando avevo letto quell’articolo la curiosità non mi dava tregua.
Ero a casa da sola, mio marito e mio figlio fuori al compleanno di un amichetto, e io ero di fronte al pc a scegliermi un porno per masturbarmi. Dopo la nascita del nostro bimbo non so, era cambiato tutto: Marco è un papà perfetto, ma come marito qualcosa si è rotto. Penso non mi trovi più attraente come prima o forse ora l’idea di scopare forte la mamma di suo figlio lo mette a disagio. Per questo quando ero in trasferta con il lavoro o avevo una serata per me, mi ritagliavo mezz’oretta per regalarmi un orgasmo che in coppia ormai non mi veniva più concesso.
Quella sera ero a letto con un bel vibratore acquistato online e il pc aperto su sito hot. Prima di scegliere il video che avrebbe guidato il mio piacere ho googlato qualcosa del tipo “quali sono le categorie di porno più viste”. Non sapevo esattamente cosa stavo cercando, volevo trovare qualcosa di diverso. Il primo articolo che avevo aperto mi colpì particolarmente. Diceva che tra i porno più visti ci sono quelli sulle milf. Come era possibile?
Da quando IO, ero di fatto una milf, a mio marito si era spento tutto. Come era possibile che invece queste, Mother I’d Like to Fuck, erano una delle fantasie che più accendeva gli uomini? Ecco, da quando avevo letto e riletto l’articolo qualcosa mi si era acceso dentro. E non solo perché con il vibratore mi ero divertita immaginandomi sedotta da uomini che bramavano la mia esperienza, ma anche perché c’era un’idea che si era instillata nei miei pensieri.
La settimana successiva dovevo partire per una trasferta di lavoro nel nord Italia. Sarei stata fuori per tutto il weekend. È così che mi iscrissi a un sito di incontri milf che speravo mi aiutasse a concretizzare i miei piccoli desideri. Se mio marito non voleva più scoparmi come si deve, potevo forse a 42 anni chiudere l’attività della mia fica? Ero imbarazzata, ma per la prima volta da tempo anche eccitata all’idea.
Nel fare la valigia portai un bel paio di reggicalze e un intimo nero di pizzo. Appena misi piede in treno ero così eccitata che mi chiusi nel bagno a farmi un ditalino. Stavo ripartendo da me, dalle mie emozioni. Mentre mi sditalinavo scorrevo i profili degli uomini sul sito cercando qualcuno in zona di bell’aspetto. Non sapevo nemmeno io cosa stavo cercando. Attirò la mia attenzione il tipo di uomo che mai mi sarei aspettata di notare. Ventitre anni, alto, addominali e pettorali di marmo sotto una giacca di pelle aperta, una barba curata a incorniciare il viso dove due occhi verdi troneggiavano. Il suo sguardo da maiale lo sentii dritto nella fica. Assurdo! Stavo pensando davvero tutto ciò: mi stavo eccitando all’idea di farmi sbattere dal classico bad boy da commedia americana.
Gli mandai un messaggio esagerando un po’ il tono: come si approcciava in modo sexy? Alla fine ricordando il porno da cui tutto era nato, scrissi due righe nello stereotipo.
Ciao bimbo, c’è una mammina qui che ha una gran voglia.
Fu sufficiente questo. La risposta arrivò con la foto del suo enorme cazzo duro:
Ne avrai presi tanti negli anni, ma uno così da istruire, secondo me ti manca!
Ci accordammo per i dettagli dell’incontro, prima in un luogo pubblico per un drink e poi in una stanza di hotel vicino al mio hotel. Mi rassicurava di essere a pochi passi dalla mia stanza: se qualcosa fosse andato storto potevo proteggermi in fretta.
Damiano arrivò al locale puntuale: t-shirt bianca, la stessa giacca di pelle della sua foto profilo, un jeans attillato che non riusciva a mascherare il suo uccellone.
Io indossai una camicetta e una gonna e tubino, ovviamente con le autoreggenti. Un bel tacco e un filo di trucco completavano il mio look.
Il tempo del drink e di uno scambio di chiacchiere fu più che altro l’occasione per iniziare a mangiarci con gli occhi. Cominciammo a limonare già in ascensore: veraci, appassionati, vogliosi. Io mi sentivo arrappata come non mai. Entrati in camera gli sbottonai i jeans e gli abbassai i boxer, non volevo girarci attorno: volevo il suo uccello in bocca. Era vigoroso, con la cappella lucida. Io in ginocchio con le spalle al muro. Lui con le mani appoggiate alla porta che mi fotteva la bocca per fare in modo che nel pompino non avessi un secondo di tregua. Lo sentivo in gola.
« Mostra a questo bimbo come lo prendi da dietro »
Mi girai a novanta appoggiandomi ora io con le mani sulla porta. Mi alzò la gonna e mi abbassò il perizoma. Sputò sul buchetto e con la mano mi inumidì la fica (come se ce ne fosse bisogno) e cominciò a pomparmi dentro con tutta la sua energia e golosità di ventenne. Faticavo a trattenere i gemiti.
« Stai zitta troia, non vorrai che vengano qui anche tutti gli altri uomini del piano »
Se possibile, mi eccitai ancora di più iniziando ad avere una serie di orgasmi multipli che mi mandarono in estasi. Ero tutta un brivido di eccitazione e mentre godevo boh, per la sesta voglia tornai a leccarglielo. Volevo che mi riempisse la faccia con il suo seme caldo.
E così fu. Damiano era stato fantastico. Alla fine scambiammo due chiacchiere ridendo: non era un bad boy, anche se si divertiva ad atteggiarsi.
Dopo quella sera non ci siamo più visti, in compenso, feci molte altre trasferte. Alla prossima occasione vi racconto come sono andate!