Pissing sotto la doccia

racconto pissing

L’amica del cuore

Quando mio marito mi ha confessato di avere una giovane amante, non mi sono sorpresa più di tanto. Erano già alcuni anni che il nostro matrimonio aveva segnato il passo e negli ultimi mesi, a malapena ci salutavamo ognuno chiuso nel suo piccolo mondo.
Sarebbe giusto dire che ci tolleravamo in maniera elegante soprattutto di fronte ad amici e conoscenti che, sempre più raramente, incontravamo insieme.
Non mi facevo illusioni sul proseguimento del nostro rapporto che era giunto al capolinea e tacitamente, avevamo convenuto di vivere i nostri spazi pur continuando a vivere sotto lo stesso tetto solamente per reciproca convenienza.

Sara, la mia amica di sempre, mi stava ancor più vicina sapendo che non avrebbe potuto fare molto altro di più.
Una sera in cui la malinconia aveva preso il sopravvento sulla razionalità, mi attaccai al cellulare per trovare quella spalla amica sulla quale piangere e chiamai l’amica del cuore.

Sara aveva una vita autonoma. Non si era mai sposata e le sue rare storie d’amore non avevano mai lasciato il segno se non una pallida ombra presto cancellata dalla sua memoria. Aveva ereditato dai suoi genitori una piccola attività rappresentata da una libreria per ragazzi che non la rendeva ricca ma che la faceva vivere senza grossi patemi.
Anche l’appartamento era un lascito dei suoi che, avendo lavorato e risparmiato una vita, avevano acquistato una casetta, le mura del negozio e messo anche qualche soldino in banca: tutto finito nelle tasche della mia amica che aveva una vita alquanto frugale.
Sara aveva passato i 45 anni ma non lo si sarebbe mai detto. Madre natura l’aveva favorita regalandole un corpo dalle misure perfette e un visino per il quale molti avevano fatto follie. Sara aveva saputo mantenersi in forma perché era da sempre un’amante della ginnastica che praticava regolarmente sin da tenera età.

Quella sera Sara, sentendo il mio stato d’animo particolarmente sensibile e orientato verso alla depressione, non ebbe esitazioni e quasi mi obbligò a trascorrere la notte a casa sua, invitandomi a raggiungerla presto.
‘Prendi due cose da vestire e mettile nel trolley e vieni a stare due o tre giorni da me, così non ti sentirai più sola e ti garantisco che non te ne pentirai’. Questo furono le ultime parole che mi disse nel corso di quella telefonata.

Una incredibile esperienza mai provata prima

Ero stata già diverse volte a casa di Sara ma mai avevo dormito da lei. Mi accolse con un sorriso che apriva il cuore e, una delle doti che avevo sempre riscontrato in lei, era quella che sapeva come coinvolgere le persone nei suoi progetti e farle partecipare alla sua vita.
‘Stasera – mi disse convinta – ci divertiremo come non mai e se mi darai retta, per te si aprirà un capitolo nuovo nella tua vita che ti farà dimenticare ogni tristezza’.
Mi disse di seguirla in cucina perché stava preparando la nostra ‘speciale’ cena e speciale lo era davvero con un tripudio di frutti di mare come antipasto, una delicata pastasciutta allo scoglio e un rombo con patate al forno.

‘Tu non devi fare nulla perché qui sei un’ospite. Devi solo farmi compagnia e parlare con me’.
Si muoveva come una cuoca provetta, padroneggiando utensili e seguendo correttamente ogni procedura di preparazione di quella che sarebbe stato il nostro pasto serale.
La cena fu annaffiata da abbondante vino bianco gelato. Sul tavolo restavano due bottiglie desolatamente vuote che avevano accompagnato le nostre chiacchiere.
Un senso di esagerata euforia si era impossessato di me cancellando ogni tristezza e mandando al diavolo ogni malinconia ed era sufficiente ascoltare una frase di Sara per farmi scoppiare a ridere quasi senza ritegno.

‘Vieni – disse all’improvviso – andiamo a farci una della doccia’ alzandosi all’improvviso e andando verso il bagno. Ridendo come una scema la seguii trovando divertente quella idea.
Sara si spogliò strada facendo, togliendosi prima la gonna, poi la camicetta, poi slacciandosi il reggiseno e poi sfilandosi le minuscole mutandine. Ebbi modo di osservare quel corpo così perfetto che invidiavo anche se anch’io mi stavo mantenendo bene.
Raggiunsi Sara che si era posizionata sotto il soffione facendo scorrere l’acqua e godendo di quel getto potente che la stava ritemprando. Non appena mi misi al suo fianco, avvertii le sue mani su di me che iniziarono a toccarmi con delicatezza. Mi accarezzò i seni soffermandosi a titillare i capezzoli che divennero duri dall’eccitazione e, avvicinò le sue labbra alle mie per baciarmi teneramente.
Mi resi conto di stare a fare l’amore con lei solo quando sentii la sua mano penetrarmi la vagina e la cosa mi fece scoprire un piacere mai provato.
‘Dai, mettiti in ginocchio e leccami tutta’ mi disse.
Ubbidii trovando la cosa quasi normale e mi inginocchiai proprio davanti alla sue gambe che aprì permettendomi di assaggiare il sapore delle grandi labbra prima di insinuare una impertinente lingua dentro la sua calda fica.

Non mi sentivo affatto lesbica ma donna finalmente realizzata e mentre continuavo a stare in mezzo alle sue cosce leccando con dovizia, Sara mi pisciò addosso.
Il suo primo fiotto mi riempì la gola facendomi assaporare il caldo liquido che mi irrorava copiosamente. Lasciai la bocca ben aperta mentre le mi stava pisciando addosso e la sua pipì riempiva la mia bocca per poi tracimare fuori riscaldandomi la gola, il mio petto e la pancia terminando sul pavimento della doccia che continuava a spargere acqua tiepida.
La sensazione che provavo mi inebriava e forsennatamente stavo continuando a tirarmi un ditalino che avevo iniziato quando Sara mi diede l’ordine di leccarla tutta.

Ancora e di più

Terminammo la doccia dopo quella che fu la mia prima esperienza di pissing, finendo sul comodo lettone di Sara. Mi stupì tirando fuori dal cassetto una serie di sexy toys con i quali aveva preso l’abitudine di masturbarsi e che condivise con me durante quella prima sera d’amore tra noi.
Poi, stanche di tanto piacere stordente, ci addormentammo abbracciate teneramente.
La mattina dopo, il risveglio fu altrettanto piacevole e sorprendente con Sara che mi penetrava delicatamente con un dildo dalle dimensioni mostruose.
‘Ho sempre desiderato scoparti e pisciarti in bocca – disse sincera – e ieri sera l’ho finalmente fatto. Spero che tu sia rimasta felice di questa esperienza’.
Le rivolsi un sorriso che equivaleva ad una conferma.