Una goccia di Champagne tra le mie tette

racconti erotici di incontri chat

Era un fresco pomeriggio di primavera. Ero uscita prima da lavoro per prepararmi al meglio a quell’incontro. Avevo indossato il mio ultimo acquisto hot, una raffinata Guepiere Basque che cercavo da tempo e che trovai finalmente on line; non vedevo l’ora di mostrarla a qualcuno che mi facesse sentire speciale e l’occasione finalmente era arrivata. Per la prima volta nella mia vita avevo accettato un appuntamento al buio.

Lui si chiamava Pierre, era francese e si era trasferito nel mio paese da pochi mesi. Ci eravamo conosciuti in una chat e il suo modo elegante di fare, a tratti un po’ audace, mi aveva spinto a raggiungerlo quel pomeriggio nel suo appartamento, che si trovava a pochi minuti dal mio. E così, guepiere sotto e vestitino in seta colorata scollato sopra, lo avevo raggiunto.

Busso al suo citofono e una voce suadente mi invita a salire. La mia eccitazione era tanta, dato che era molto che giochi erotici con champagnenon andavo a letto con un uomo. Mi accolse una donna all’ingresso che prese il mio cappotto e mi invitò ad entrale. Lui era in una stanza enorme, seduto sul divano e mi aspettava fumando in sigaro. Addosso una vestaglia aperta sul petto e sotto…nulla, come avrei scoperto di lì a poco.

“Piacere Romina, io sono Pierre e attendevo questo momento da giorni. Una cosa mi incuriosiva più di tutto: non ti avevo chiesto di che colore fossero i tuoi occhi”. Mi porse una coppa di champagne e il suo sguardo penetrante e misterioso mi trafisse, facendo sciogliere come burro un nodo che era dentro di me da troppo tempo. Da tempo avevo chiuso con gli uomini e con il sesso dopo che il mio ragazzo, con cui stavo da ben cinque lunghi anni, mi aveva coinvolto in un’orgia contro la mia volontà e violentato insieme ai suoi amici.

Ricambiai lo sguardo di Pierre con un fare forse un po’ troppo languido ed il mio sguardo fu subito attirato dai suoi pettorali e dal rigonfiamento possente che vedevo crescere sotto la sua vestaglia.

Sbottonai un po’ il vestito e mi avvicinai a lui, chiedendogli di versare qualche goccia di champagne tra le mie tette. Presi quindi la coppa ricolma che mi aveva offerto prima e, prima di bere, lo invitai ad assaggiare le gocce che aveva riversato sul mio corpo, per farmi sapere “se era sufficientemente fresco” – gli dissi.

Senza pensarci due volte mi trovai su di lui, il suo membro eretto era contro il mio seno, le nostre bocche avvolte in un avido bacio, le sue mani che esploravano ogni parte di me, le mie gambe che si avvolgevano al suo corpo virile.
Fu un amplesso totale quello che esplose in quella stanza un po’ troppo grande, con un piacere che si ripetè più e più volte…

Dopo ore di passione mi trovai distesa sul suo letto, lui era accanto a me e dormiva supino. Sul volto un’espressione di angelo beato. Io intanto ero sconvolta da tanta foga inattesa, ma felice di aver ritrovato la voglia di farmi possedere di nuovo da qualcuno e, perché no, forse anche la voglia di amare.