Sono lesbo da sempre e quando ho visto Alice per la prima volta è stato un vero colpo di fulmine. Non avevo alcun dubbio che fosse lei la mia dolce metà, la donna con la quale passare il resto della mia vita. Nel sesso siamo sempre state monogame, non come pensano in tanti che la vita degli omosessuali sia un susseguirsi di festini porno e orge. Per me c’è solo Alice. E io sono l’unica donna per lei. Tra donne, tra di noi, funziona così. Ed è tutto meravigliosamente perfetto.
Fare l’amore con Alice è eccitante, semplice e fantasioso. Ci piace sperimentare ed esplorare nuovi piaceri per coccolarsi, stuzzicarci, tenere alta la fiamma del nostro rapporto. Recentemente abbiamo scoperto una passione comune, giocare ai pet, a interpretare degli animali.
Io, mia moglie e i nostri giochi “animali”
È successo un po’ per caso, stavamo facendo l’amore, io indossavo il solito strap-on che ci piace tanto quando Alice mi sussurrò: “Perché non mi tratti come se fossi la tua cavalla da monta?”. Non rimasi sorpresa, ma piuttosto subito eccitata e curiosa di capire come poter esaudire la sua richiesta con un pizzico di fantasia.
Presi un elastico per capelli e legai con una bella coda alta i capelli di Alice in modo che li potessi tenere tra le mani come se fosse una briglia.
“Mettiti a quattro zampe, portami in groppa” le urlai.
Alice si mise sul pavimento a gattoni e io mi sedetti sulla sua schiena. Con una mano le tiravo i capelli, con l’altra le davo delle sculacciate sulle natiche. Lei faceva piccoli passi e io intanto mi strusciavo un po’ sulla sua schiena.
“Ho sempre sognato di scopare una bella cavalla da monta” le sussurrai.
“Fammi sentire quanto vuoi che ti inculi con questo cazzone di silicone”.
Alice si mise a nitrire, imitando il verso dei cavalli. Ero eccitatissima.
Le misi entrambe le mani sulle spalle e cominciai a penetrarla nel culo con un po’ più forza del solito. Lei godeva e nitriva sempre più forte. Ogni tanto le tiravo i capelli e davo qualche sculacciata extra.
“Sei proprio una brava cavallina” le dissi “Peccato che ora ci sia anche qui per te una bella tettona da mungere”. I giochi si stavano invertendo. Alice lo capì al volo e disse “mmh, abbiamo una vaccona con delle tette da latte pronte? Fammi sentire”.
Alice si alzò in piedi indicandomi di mettermi in ginocchio. Ero senza reggiseno e le mie tette penzolavano in giù. Ho sempre avuto delle belle tette, da sempre fonte per me di grande erotismo. Alice prese una sedia e un piatto che posò per terra e si mise seduta di fianco a me.
“Sentiamo queste tette a che punto sono, vuoi che te le sprema?”.
Io mugolai, mentre Alice aveva cominciato a massaggiarmi il seno imitando il movimento della mungitura. Mi teneva tra le dita i capezzoli – subito turgidi – strizzandoli e allungandoli assieme alla mammella verso il basso.
“mmh, qui di latte nemmeno l’ombra, sei proprio una vacca disobbediente ma so io come fare con te”.
Si alzò e prese dalla nostra scatola dei giochi un plug anale che mi infilò dietro senza nemmeno lubrificarmi l’orifizio. Me lo spinse dentro e poi Alice scivolò sotto di me e cominciò a succhiarmi le tette: con le mani le massaggiava e con le labbra mi succhiava forte i capezzoli in fiamme. Stavo godendo in un modo unico fino a quando, Alice, ridendo e guardando il mio strap on ancora indossato esclamò:
“Ecco perché non schizzi latte tettona, forse sei un bel toro arrapato, non è meglio se mi scopi?”. Ridendo mi appoggai su li lei e cominciai a penetrarla nella fica, mentre facevamo dei versi animaleschi, amandoni in tutti i modi possibili. Che bella coppia!